Cosa fare per evitare l'evasione contributiva delle badanti
Il lavoro domestico, e quindi quello delle badanti, colf e baby sitter, è una tra le attività in cui è più frequente l'evasione contributiva. Il principale fattore che determina il mancato pagamento dei contributi per la pensione e per la malattia è causato soprattutto dal peso eccessivo dei versamenti Inps. Bisogna però prestare molta attenzione a questo illegittimo risparmio perché può essere molto rischioso. Infatti, un incidente accaduto alla badante o alla colf tra le mura domestiche, una segnalazione fatta all'Inps da un vicino rancoroso o anche la denuncia della stessa colf che magari aveva garantito di non essere interessata al versamento dei contributi, possono causare non pochi problemi, sia dal punto di vista giuridico che economico. Indipendentemente dal fatto che la badante sia impiegata per sette giorni o per due ore alla settimana, non cambia l'obbligo di versare all'Inps i contributi previdenziali, che servono anche come assicurazione e infortuni. Per essere in regola, bisogna denunciare l'assunzione all'Inps e all'Inail della propria zona , tramite un apposito modulo.
1) Contributi: i contributi sono dovuti nella stessa misura per tutti i lavoratori domestici; l'importo è rapportato alla retribuzione e al numero delle ore di lavoro; nel calcolare lo stipendio orario della badante bisogna sempre aggiungere la quota relativa alla tredicesima.
2) Costi: per alleggerire il peso dei contributi è stata istituita un'apposita fascia di versamento, riservata a chi ricorre all'aiuto della collaboratrice domestica per più di 24 ore alla settimana, come spesso accade per le badanti e quindi è consigliabile fare bene i conti perché, in alcuni casi, risulta più conveniente chiedere alla badante di lavorare qualche ora in più perché complessivamente l'onere, stipendio compreso, risulta minore.
3) Fisco: è possibile dedurre dal reddito i contributi Inps che si versano agli addetti ai servizi domestici e all'assistenza personale o familiare.
A) Per la Colf: il datore di lavoro può dedurre dal proprio reddito, per un importo massimo di 1.549,37 euro l'anno, i contributi previdenziali obbligatori versati per la colf. A tal fine è tenuto a conservare le ricevute dei bollettini Inps (l'importo massimo deducibile è fisso e non varia in base ai redditi dichiarati)
B) Per la Badante: il datore di lavoro può detrarre dall'imposta lorda il 19% delle spese, per un importo massimo di 2.100 euro l'anno, sostenute per gli addetti all'assistenza di persone non autosufficienti. La detrazione spetta al soggetto non autosufficiente o ai familiari che sostengono la spesa (si può usufruire di tale detrazione se il reddito complessivo non supera 40.000 euro).
La deduzione fiscale per la colf si può sommare alla detrazione prevista per la badante e viceversa.