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Malattia badante

medico che fa un consulto ad una badante
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La tutela sulla malattia badante

Al pari di tutti i lavoratori, anche le badanti hanno diritto ad assentarsi dal lavoro in caso di malattia e la relativa disciplina è contenuta nel contratto collettivo del lavoro domestico. Quando si parla di badanti si fa riferimento a dei collaboratori domestici che vengono assunti generalmente da una famiglia per far fronte alle proprie esigenze di assistere persone non autosufficienti. La continuità della sua presenza è fondamentale ma può tuttavia capitare che essa debba assentarsi per malattia. Contrariamente a quanto si pensa la malattia della badante non è coperta da mutua ma spetta al datore di lavoro. Per malattia badante si intende qualsiasi alterazione del suo stato di salute che non gli permette di svolgere regolarmente il suo lavoro. La legge prevede per tutti i lavoratori, e anche per la badante, il diritto di assentarsi dal lavoro in caso dell’insorgenza di una malattia debitamente certificata dal medico curante. Non c’è dubbio, tuttavia, che mentre una grande azienda può gestire l’assenza per malattia di un lavoratore e organizzarsi diversamente, in una famiglia gestire l’assenza per malattia di una badante è molto difficile. Per questo, la tutela della badante in malattia prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro del lavoro domestico è sicuramente molto più debole di quanto previsto in altri Ccnl di settore.

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la malattia badanti conviventi e non deve sempre essere certificata

Chi paga la badante in malattia?

A differenza di altri settori, la badante in malattia non riceve alcuna indennità economica dall’ Inps perché il Ccnl del lavoro domestico prevede che debba essere il datore di lavoro a retribuirla. Il Ccnl determina anche a quanto ammonta l’indennità economica che il datore di lavoro deve erogare in base all’anzianità di servizio:

  • se la badante ha fino a 6 mesi di anzianità di servizio, il datore di lavoro le deve retribuire fino a 8 “giorni di calendario” di assenza per malattia nell’anno solare. Dal primo al terzo giorno di assenza, la badante avrà diritto al 50% della retribuzione e dal quarto all’ottavo giorno al 100%;
  • se, invece, la badante ha un’anzianità di servizio da 6 mesi a 2 anni, avrà diritto ad essere retribuita per un massimo di 10 “giorni di calendario” nell’anno solare con le medesime percentuali che abbiamo già visto;
  • oltre i 2 anni di servizio, la badante deve essere retribuita per un massimo di 15 “giorni di calendario” di assenza per malattia in un anno con le percentuali che abbiamo già illustrato.

Per “giorni di calendario” si intendono i 30esimi della mensilità. Questo significa che la retribuzione che viene corrisposta durante la malattia per la badante convivente é giornaliera ed é pari ad 1/30esimo del mensile. Nella malattia badante non convivente per calcolare il 30esimo della mensilità é necessario ricavare il mensile medio e dividerlo per 30.

Una volta superati i giorni di malattia che spettano di diritto, l’assenza della badante è considerata come un normale permesso non retribuito.
I giorni di assenza per malattia possono comprendere anche giorni di riposo, sabato, domenica e giorni di festa della lavoratrice perché, nei giorni di riposo, la badante risulta malata come da certificazione medica.

Mantenimento del posto di lavoro in caso di malattia

Nel periodo di assenza per malattia (certificato dal medico) la badante non può essere licenziata, questo periodo viene definito “periodo di comporto” è può essere:

  • 10 giorni di calendario (20 giorni in caso di malattia oncologica) se la badante ha un’anzianità di servizio fino a 6 mesi;
  • 45 giorni di calendario (90 giorni in caso di malattia oncologica) se la badante ha un’anzianità di servizio da 6 mesi e 2 anni;
  • 180 giorni di calendario (360 giorni in caso di malattia oncologica) se la badante ha un’anzianità lavorativa oltre 2 anni.

In caso di malattia badante convivente: vitto e alloggio?

2 mani che si toccano
vitto e alloggio in caso di malattia della badante

La retribuzione da versare durante la malattia comprende nel caso di badante convivente la quota sostitutiva convenzionale di vitto e alloggio. Nel caso in cui i giorni di malattia sono trascorsi in ospedale, o la degenza è presso il datore di lavoro,  ai lavoratori domestici conviventi non spetta l indennità di vitto e alloggio perché questa viene corrisposta in natura dalla struttura ospedaliera o dal datore di lavoro stesso. Se invece la badante convivente effettua la degenza fuori dal domicilio del datore di lavoro, i contratti collettivi prevedono che il vitto e l’alloggio non corrisposti vadano compensati con un’indennità sostitutiva.

I valori fissati, affermano che alla badante in malattia spettano 5,61 euro al giorno così distribuiti:

  • 1,96 euro per il pranzo;
  • 1,96 euro per la cena;
  • 1,69 euro per l’alloggio.

Sostituzione badante per malattia

La soluzione migliore per sostituire una badante in malattia è assumere un’altra badante, che si può prendere sia a ore, o solo per il week end. Nel caso di assunzione di una badante per la copertura dell’assenza per malattia, il contratto badanti malattia regolare di assunzione deve essere fatto solo per il breve periodo di assenza della propria badante. In questo caso il datore di lavoro deve stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato per sostituzione. Per i rapporti di lavoro instaurati per sostituzione di badanti in malattia valgono le stesse aliquote contributive valide per il rapporto di lavoro a tempo indeterminato ma a fronte di una retribuzione chiaramente più bassa si pagano, chiaramente, meno contributi. In caso di contratto a tempo determinato, secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, si risolve automaticamente alla scadenza, per cui il datore di lavoro non deve inviare alcuna comunicazione all’Inps ma deve solo occuparsi di versare i contributi di cessazione. Se, però, la badante principale prolunga il periodo della sua assenza, per esempio se non guarisce dalla malattia nei tempi inizialmente previsti, il datore di lavoro che ha bisogno della badante sostitutiva per un periodo più lungo può prorogare il contratto a tempo determinato e quindi protrarre la scadenza.

 

Noi, in questi casi, assicuriamo alle famiglie la sostituzione in tempi ristretti senza alcun costo aggiuntivo della badante assente, proponendo sostitute preparate ed affidabili in grado di garantire la continuità del servizio. Risponderemo a tutte le tue domande come: malattia badante chi paga? badante in malattia cosa fare?Contattaci tramite mail a [email protected]

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